ADOTTIAMO I NOSTRI CANALI
progetto promosso dal Rotary Club Bologna Valle del Savena, capofila dell'iniziativa insieme al Rotary Club Bologna Carducci e Rotary Club Bologna Ovest
25.03.2025
A volte si dimentica quanto il rapporto tra Bologna e l’acqua rappresenti da sempre un
binomio coeso che in epoche lontane ha dato impulso alla prosperità, alimentata dalla
presenza sul territorio di sorgenti, rivoli, rogge e canali.
Il ciclo delle acque studiato e regolato, su cui si è investito anche in tempi più recenti, ha
permesso di ottimizzare gli usi domestici, agricoli e commerciali, contribuendo a rendere
fiorente questa nostra area geografica.
Ma negli ultimi tre anni il cambiamento climatico in particolare, ha sottoposto il territorio
a dure prove, a eventi devastanti che hanno visto l’acqua trasformarsi da risorsa in
minaccia.
Adottiamo i nostri canali evidenzia l’alta finalità del progetto, promossa dal Rotary Club
Bologna Valle del Savena, capofila dell’iniziativa insieme al Rotary Club Bologna Carducci
e Rotary Club Bologna Ovest, grazie al determinante supporto del Rotary Club Meise-
Bouchout, club internazionale con sede a Bruxelles. Importante, inoltre, la stretta
collaborazione e il costante confronto con GACRES (Gestione Acque Canali Reno e
Savena), la società strumentale dei Canali di Bologna.
Il progetto è stato varato per assicurare un intervento concreto sul territorio e una risposta
tangibile a un insieme di criticità che non possono più aspettare. Si tratta di una vera
“adozione”, un service benefico destinato alla salvaguardia dell’ecosistema dei canali di
oltre 34.000 dollari grazie anche alla donazione da parte della Rotary Foundation, che
consentirà di monitorare la qualità dell’acqua attraverso l’installazione presso l’Opificio
delle Acque, quartier generale dei canali cittadini, di una stazione di monitoraggio
elettronico, contenente sonde multiparametriche capaci di misurare senza sosta i valori
delle acque nei canali, annoso problema infrastrutturale irrisolto, dato il loro interramento
sotterraneo. Un sistema all’avanguardia, già collaudato e attivato in altre parti del pianeta,
in grado di controllare inquinamento, piene di fiumi circostanti, le secche estive,
l’emersione di detriti, fango, esalazioni e miasmi vari, spesso dovuti alle acque reflue e alla
mancanza di senso civico comune.
Un progetto prezioso anche per la raccolta dati aggiornati in tempo reale, che
consentiranno alle istituzioni locali e a GACRES una programmazione migliorativa sia
della manutenzione, sia del pronto intervento, a beneficio della città e in particolare dei
suoi territori a Nord del Comune, attraversati dai canali del Navile e del Savena. Grande
attenzione verrà riservata a una parte del Reno che dopo pluri-decenni torna ad emergere
alla luce del sole nel centro cittadino e nella via che gli fu dedicata, via Riva di Reno. Un
intervento di sicuro fascino che metterà sotto i riflettori la qualità dell’acqua del canale,
stimolando nel contempo la cittadinanza, e non solo, a riflettere sull’importanza della
salvaguardia delle risorse idriche e a promuovere comportamenti responsabili verso
l’ambiente.
La visione rotariana, condivisa da GACRES e Opificio delle Acque e che ispira il progetto,
punta a un ulteriore e ambizioso obiettivo: la definizione di programmi di idrocivismo da
realizzarsi attraverso eventi continuativi, con visite alla stazione di monitoraggio e alle sue
tante peculiarità tecnologiche, per comunicare il valore del prezioso ciclo delle acque,
elemento identificativo della città.
Escursioni sui canali, iniziative e approfondimenti sull’uso responsabile dell’acqua,
evidenziando i comportamenti irrispettosi sull’ambiente, determineranno un auspicato
cambiamento.
Per essere veramente tale occorrerà percorrere anche la strada del cambiamento etico.